Vengono definiti “farmaci viventi” e stanno rivoluzionando l’immunoterapia, a sua volta già considerata da un decennio un “breakthrough” nella cura delle neoplasie, come la celebrò nel 2013 la rivista Science. Sono i linfociti T geneticamente modificati attraverso l’introduzione di una sequenza di Dna che codifica per una proteina chiamata “recettore chimerico antigenico”, meglio conosciuti con l’acronimo CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cells). E la loro rivoluzione consiste nel fatto di essere cellule proprie del sistema immunitario di un malato, le quali, dopo aver subìto un processo di riprogrammazione genetica attraverso l’introduzione di una sequenza di Dna che codifica per il recettore CAR, vengono poi reinfuse nello stesso malato e indirizzate specificatamente sul suo bersaglio (antigene) tumorale.
Costruzione e revisione di percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali condivisi
Nuovi percorsi assistenziali per pazienti con patologia cronica Una patologia cronica incide sulla qualità della vita di tutti i giorni di coloro che ne sono