Tre cluster e cinque domini per cominciare a tracciare un percorso tecnico-scientifico condiviso per conferire ad un principio attivo già noto ed eventualmente in commercio un “valore aggiunto” legato ad un nuovo posizionamento dei farmaci che lo contengono. Questo l’obiettivo de l’Expert Opinion “Il framework di valutazione delle Value Added Medicines (VAM)”, elaborato da un team multidisciplinare di esperti, con l’obiettivo di determinare criteri e parametri di valutazione del valore aggiunto di tali terapie presentato oggi a Roma nel corso dell’evento “Il Valore aggiunto alla salute – Farmaci, salute e innovazione: le nuove frontiere delle VAM” organizzato da Egualia, che rappresenta in Italia le aziende le aziende impegnate nello sviluppo delle Value Added Medicines. Durante la pandemia diverse esperienze sono venute alla luce in questo ambito.
Le Value Added Medicines (VAM) sono farmaci “off patent” basati su molecole note nella pratica clinica che, in funzione di modifiche quali estensione di indicazione, riformulazione o diversa combinazione e sviluppo di device associati, possono produrre un valore aggiunto per pazienti, clinici e istituzioni.