Negli ultimi anni il settore dei biomarker nella ricerca e nella pratica clinica ha presentato notevoli progressi. Questi test possono essere utilizzati nello screening, nella diagnosi, nella caratterizzazione e nel monitoraggio delle malattie; come indicatori prognostici; per lo sviluppo di interventi terapeutici individualizzati; per la previsione e il trattamento delle reazioni avverse ai farmaci; per identificare i tipi cellulari; e per studi farmacodinamici e dose-risposta. L’uso di biomarcatori clinici è più facile e meno costoso della misurazione diretta dell’endpoint clinico finale e i biomarcatori vengono generalmente misurati in un arco di tempo più breve. Per comprendere il valore di un biomarcatore, è necessario conoscere la relazione fisiopatologica tra il biomarcatore e l’endpoint clinico rilevante.
L’educazione alimentare nei giovani come primo strumento di prevenzione per diverse patologie: un percorso ad hoc
La corretta alimentazione come strumento di prevenzione Alimentazione e salute sono strettamente legate tra loro, così come lo sono alimentazione e malattie. L’alimentazione, tramite una