È arrivato sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni il Decreto per l’implementazione del Registro Nazionale dei Tumori. Il nostro Paese sta attendendo da quattro anni la chiusura del percorso che permetterà finalmente di dare il via a una raccolta dati omogenea sull’intero territorio nazionale. Nel 2019 la Legge 29 istituì la Rete Nazionale dei Registri Tumori. Nonostante la stessa norma stabilisse un massimo di 12 i mesi entro i quali il Ministero della Salute avrebbe dovuto emanare il regolamento necessario per individuare i dati da inserire nella Rete e la loro modalità di raccolta, oltre alle misure per la loro custodia e sicurezza, a distanza di oltre 48 mesi il documento non era ancora stato prodotto. La pandemia e i frequenti cambi di Governo che ci sono stati negli ultimi anni non hanno facilitato l’iter legislativo, che infatti è rimasto al palo. Poi, a fine aprile, qualcosa ha iniziato a muoversi: il Ministero della Salute ha licenziato una bozza da discutere in Conferenza Stato-Regioni. Si tratta di un documento operativo, che fornisce alle Regioni indicazioni sulle modalità di raccolta dei dati, la conservazione delle informazioni e l’implementazione di un database unico. Il 10 maggio è stata trovata un’intesa.
Dopo la pandemia: ripensare i percorsi clinici tra ricerca, cronicità e innovazione
Gli impatti in termini di ricerca e di organizzazione dei percorsi clinici determinati dalla pandemia di Covid-19 hanno mostrato quanto sia stato catastrofico quest’ultimo periodo