La sua Regione, l’Emilia-Romagna, ha chiuso per il quarto anno consecutivo il bilancio ricorrendo a risorse straordinarie. In altre Regioni è andata anche peggio; in Toscana, per esempio, per far quadrare i conti sono arrivate nuove tasse. “Ci sono costi – come quelli energetici, dei farmaci innovativi o dell’inflazione – che non dipendono dalle Regioni e che neanche una Regione con un sistema sanitario pubblico virtuoso può riuscire a coprire. Servono più risorse sul Fsn”. Tra gli obiettivi di Donini per il 2024, anche la riduzione delle diseguaglianze di salute tra le aree del Paese.
La manovra approvata il 29 dicembre scorso, che per la sanità prevede un incremento del Fondo Sanitario Nazionale di 3 miliardi per l’anno 2024, non rassicura l’assessore alla Salute dell’Emilia-Romagna, nonché coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Raffaele Donini. “Sono per la quasi totalità vincolati al rinnovo del contratto del personale dipendente”, spiega in questa intervista. Per questo Donini auspica e si aspetta un segnale dal Governo, un secondo stanziamento per il Fondo Sanitario Nazionale nel corso del 2024. “Sappiamo bene che lo Stato non è un bancomat, ma di questo passo le Regioni riusciranno più a trovare risorse per chiudere in pareggio i bilanci. E se il sistema inizia a franare da qualche parte, si porterà in poco tempo dietro tutto il Paese”.
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