Se è dunque concluso l’iter della seconda legge di bilancio della XIX Legislatura con la pubblicazione sul SO della GU n. 303 della legge n. 213 del 30 dicembre 2023, entrata in vigore il 1° gennaio. Sul piano procedurale sembrava che fossero state superate le anomalie del passato, ma molte difficoltà sopravvenute hanno portato ad un risultato “quasi” uguale a quelli degli anni scorsi. Accadeva da tempo immemore che il testo del Ddl governativo venisse ridotto a un solo articolo con centinaia di commi perché il Governo, in prossimità della fine dell’anno, era costretto a porre il voto di fiducia per scongiurare il ricorso all’esercizio provvisorio. E così è stato pure questa volta con il voto sul maxi emendamento al Senato il 22 dicembre e il successivo passaggio blindato e definitivo alla Camera del 29 dicembre, senza peraltro il ricorso al voto di fiducia. Non è stato quindi possibile superare del tutto la assurda tradizione del passato ed evitare il consueto e, a volte, imbarazzante assalto alla diligenza che, immancabilmente, è avvenuto nelle ultime ore.
Dopo la pandemia: ripensare i percorsi clinici tra ricerca, cronicità e innovazione
Gli impatti in termini di ricerca e di organizzazione dei percorsi clinici determinati dalla pandemia di Covid-19 hanno mostrato quanto sia stato catastrofico quest’ultimo periodo