È stato studiato da un gruppo internazionale di ricercatori dell’Ifom e dell’Università degli Studi di Milano il ruolo dell’enzima Polimerasi Theta nella farmacoresistenza ai farmaci oncologici. Per la particolare funzione di questa molecola i ricercatori hanno coniato il nome di “enzima-filler”, o enzima riempitore. Esso ha infatti la capacità di colmare le lesioni che le terapie hanno provocato al Dna delle cellule tumorali, con la conseguenza di rafforzare tali cellule.
I ricercatori hanno anche individuato un approccio terapeutico potenzialmente efficace per impedire l’azione-filler della Polimerasi Theta e prevenire così l’insorgenza della recidiva. Si tratterebbe di un’alternativa alle classiche radio e chemioterapie. I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione Airc e dalla Fondazione Regionale Ricerca Biomedica, sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Cell.
Molti tumori detti “big killer” come il cancro al seno, al colon, alla prostata e al polmone vengono trattati inizialmente con successo tramite procedure terapeutiche anti-tumorali come la chemioterapia e la radioterapia. Ma spesso, a distanza anche di pochi mesi, il tumore si ripresenta. Questo avviene perché si sviluppano cellule super-resistenti che diventano insensibili a tutti i trattamenti successivi, portando purtroppo i pazienti a metastasi e al decesso in oltre il 50% dei casi.