Il DM77 – decreto su cui tutta la politica sanitaria nazionale sta concentrando la sua attenzione – intende ridisegnare il modello complessivo di assistenza territoriale, con una visione complessiva che rinnova i servizi e l’organizzazione in una logica di reale vicinanza al paziente. In questo panorama (presentato dal Direttore generale dell’AGENAS, Domenico Mantoan nell’ambito del XLIII Congresso nazionale della SIFO) Arturo Cavaliere (presidente SIFO), ha proposto la visione progettuale della Società scientifica che si basa su una proposta ben definita: il farmacista ospedaliero è il connettore dei vari setting e delle varie professionalità coinvolte nella riforma territoriale.
All’interno della nuova visione territoriale dell’assistenza sanitaria, basata su “sicurezza e prossimità della gestione, il farmacista ospedaliero – dice Cavaliere – può e deve far parte della cabina di regia della Centrale Organizzativa Territoriale, assumendosi la responsabilità di essere trait d’union tra ospedali e servizi territoriali, assicurando la governance dei dati sanitari e degli outcome clinici”. Nella visione della SIFO oggi c’è la necessità di ridefinizione della logistica territoriale, con un magazzino centralizzato altamente informatizzato ed automatizzato, che possa tracciare l’intero processo distributivo in grado di coprire tutti i punti di consegna, grazie ad una rete di centri di responsabilità aziendale che assicurino copertura anche di territori rurali o morfologicamente difficili.