Carenza di prodotti nei servizi sanitari di tutta Europa, continuità dell’accesso all’assistenza ai pazienti a rischio, potenziale declassamento del mercato europeo. A oltre un anno dall’entrata in vigore del nuovo regolamento sui dispositivi medici (MDR), l’industria dei medical device sembra navigare a vista in un mare affollato più da dubbi che certezze. A svelare un quadro a tinte fosche è un sondaggio svolto da MedTech Europe, l’associazione europea che riunisce le industrie della tecnologia medica, dal titolo “Analysing the availability of medical devices in 2022 in connection to the medical device regulation implementation”. Dall’analisi emerge un comparto seriamente frenato dalla lenta e frammentaria attuazione del nuovo quadro normativo. Alla luce di quanto constatato, l’associazione ha segnalato al legislatore europeo l’urgenza di mettere in atto soluzioni per correggere Mdr e quindi garantire che tutte le categorie di dispositivi medici possano rimanere a disposizione dei pazienti. A tutto ciò si aggiungono anche le incognite legate alla classificazione dei dispositivi, che dal 2024 (forse) dovrebbero ricadere sotto l’unico cappello di Eudamed.
Dopo la pandemia: ripensare i percorsi clinici tra ricerca, cronicità e innovazione
Gli impatti in termini di ricerca e di organizzazione dei percorsi clinici determinati dalla pandemia di Covid-19 hanno mostrato quanto sia stato catastrofico quest’ultimo periodo