La reumatologia italiana abbraccia un nuovo modello di cure sempre più digitale e integrato. Nell’ultimo anno, secondo quanto rivelato da una ricerca svolta dall’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano in collaborazione con Apmrr – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, c’è stato un aumento del 19% delle telefonate e/o videochiamate di controllo sullo stato di salute effettuate dalle persone con patologie reumatologiche con il proprio specialista reumatologo. Incrementi sono stati registrati anche per quanto riguarda l’utilizzo dei servizi di telemonitoraggio dei parametri clinici (+12%), le televisite con lo specialista (+8%) e il medico di medicina generale (+5%), oltre alle prestazioni di teleriabilitazione (+3%). Cresce anche l’interesse delle persone con patologia reumatologica verso le app per il monitoraggio della salute, con più di 6 persone su 10 che dichiarano di essere interessate all’utilizzo di un’applicazione che consenta la raccolta dei PROMs (Patient-Reported Outcome Measures), strumento che immagazzina le impressioni del paziente su sintomi e risultati clinici e del PHE-S® (Patient Health Engagement Scale), indice che misura il livello di coinvolgimento attivo o “engagement” del paziente nel percorso clinico, mentre l’11% già l’utilizza. Sono questi alcuni dei principali dati emersi dal progetto di ricerca “La digitalizzazione delle cure in reumatologia”, promosso da APMARR con la supervisione scientifica del Centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona e dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, presentati in occasione di un convegno istituzionale che si è tenuto presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma.
L’Intelligenza Artificiale per migliorare lo sviluppo di un test diagnostico.
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