Durante la pandemia le malattie cardiovascolari hanno rappresentato la prima causa di mortalità nel nostro Paese, dovuta principalmente al mancato arrivo in ospedale o a un arrivo tardivo, mettendo in evidenza l’importanza del digitale in Cardiologia.
“Nel maggio del 2019, quasi un anno prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid, organizzammo il primo Convegno di Cardiologia Digitale, convinti della necessità di dover applicare al più presto le innovazioni digitali. All’epoca i temi trattati sembravano “futuristici” e comunque da attuare solo con un lento processo di modernizzazione della Sanità – afferma il Prof. Fabrizio Ammirati, Direttore della UOC Cardiologia dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia, a Roma -. La pandemia ha invece poi reso ancora più attuale e cogente il tema della digitalizzazione in Sanità, determinando un’accelerazione dell’uso della telemedicina nella pratica clinica come risposta alla drammatica limitazione all’accesso alle cure, imposta dal lockdown”.