«I contenuti della bozza del ddl sull’autonomia differenziata che oggi sarà presentata in Conferenza Stato-Regioni ci preoccupano molto e ci lasciano attoniti». Con queste parole Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, boccia la “bozza Calderoli” (si veda allegato). «In un momento in cui sarebbe necessaria una più forte presenza dello Stato e una maggiore unità di intenti delle sue articolazioni nella difesa della salute dei cittadini, specie dopo le fasi drammatiche del Covid accentuate dagli effetti della regionalizzazione dei servizi sanitari nata con la riforma del Titolo V, ci saremmo aspettati – aggiunge Di Silverio – un deciso investimento nel servizio sanitario pubblico, nazionale e universale. Siamo invece di fronte a un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica, nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco, che relega i livelli essenziali delle prestazioni a futura memoria e lega un diritto, che l’art 32 della Costituzione vuole unico e indivisibile, a reddito e residenza, secondo un neonato “ius domicilii”. Alimentando, peraltro, quelle diseguaglianze negli esiti di salute tra territori dello stesso Paese che premier e ministro della Salute dichiarano di volere abbattere. Anaao Assomed – è la conclusione – torna a ribadire con forza che tutti i cittadini hanno diritto a ricevere le cure di cui hanno bisogno nel rispetto del dettato Costituzionale. Decentrare le funzioni amministrative non significa discriminare i cittadini. Ogni tentativo che vada in senso contrario – conclude Di Silverio – incontrerà la nostra convinta opposizione perché non intendiamo assistere da spettatori immobili alla frantumazione di ciò che resta del nostro amato Ssn».
Dopo la pandemia: ripensare i percorsi clinici tra ricerca, cronicità e innovazione
Gli impatti in termini di ricerca e di organizzazione dei percorsi clinici determinati dalla pandemia di Covid-19 hanno mostrato quanto sia stato catastrofico quest’ultimo periodo