Una buona assistenza primaria migliora la salute delle persone e riduce i costi dell’assistenza sanitaria. Negli Stati Uniti, dove capita che sia lacunosa o mancante, lo ha capito molto bene Amazon, che sta riprovando a farne un business cercando di guadagnarsi un ruolo nel delicato equilibrio del sistema sanitario americano con un nuovo prodotto: la Amazon Clinic.
Il progetto pilota di questa espansione di Amazon nel ramo sanitario era stato lanciato nel 2019 e aveva un nome abbastanza simile. Si chiamava Amazon Care e si rivolgeva ai tantissimi dipendenti del colosso americano delle vendite online. L’idea era più o meno quella di fare con l’assistenza sanitaria quello che era stato fatto per lo shopping: portare il “prodotto”, in questo caso un servizio, direttamente nelle case delle persone a costi inferiori. Amazon Care, di cui l’azienda di Jeff Bezos ha annunciato la chiusura a fine 2022, era però un servizio di telemedicina e di visite a domicilio, pensato per coniugare risparmio e una convenienza all’alta qualità dei servizi offerti. Tramontata questa prima avventura, che la stessa azienda ha dichiarato essersi rivelata “non in linea con i bisogni dei dipendenti” e che è stata fallimentare a livello economico per l’impossibilità di tenere testa a competitor più solidi, ora Bezos rilancia non solo con l’acquisizione di un colosso della telemedicina con Medical One, ma offrendo una embrionale bouquet di cure primarie in 32 Stati Usa.