Dopo la Campania e l’Abruzzo, anche la Toscana approva la legge sullo psicologo di base. L’obiettivo è quello di sostenere ed integrare l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’intercettare e rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini. In assenza di una legge nazionale, mancante nonostante le tante proposte depositate nella scorsa legislatura, ogni regione si sta attrezzando come può per far fronte all’aumentata necessità di sostegno psicologico, dovuta in gran parte agli effetti della pandemia e delle restrizioni sociali.
«Come Ordine abbiamo effettuato una indagine presso i liberi professionisti nei loro studi provati tra dicembre 2021 e febbraio 2022 – spiega Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana -. È venuto fuori che il 69% dei nostri liberi professionisti nei loro studi privati psicologici hanno rilevato un aumento della richiesta di prestazione psicologica. L’81% dei nostri iscritti ha rilevato un aumento di richieste di bisogno da parte degli adolescenti. Il 67,5% dei nostri professionisti da parte dei bambini, un 34% un aumento di richiesta di prestazione da parte degli anziani. I disagi più diffusi nella fascia dei minori e degli adolescenti sono per ansia, depressione e per problemi relazionali. Per quanto riguarda gli anziani c’è soprattutto una richiesta per disturbi legati all’umore».
Lo scopo primario della normativa è quello di garantire un primo livello di assistenza psicologica integrato con gli altri servizi sanitari e funzionale ad assicurare una rapida presa in carico del paziente, anche grazie al sistema delle Case di Comunità così come pensato con la riforma della medicina territoriale.