Continua la ricerca di un test non invasivo del sangue per la diagnosi precoce dei tumori. Questa volta a mettere a punto la strategia è un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal Karolinska Institutet di Stoccolma. Si tratta di un test in grado di rilevare la presenza di 14 diversi tumori, anche in stadio molto precoce, attraverso l’analisi del plasma o dell’urina. La tecnica, è stata illustrata sulle pagine della rivista dell’Accademia Americana delle Scienze (Pnas). “La diagnosi precoce è considerata una strategia efficace per ridurre la mortalità per cancro. Tuttavia per la maggior parte dei tumori non ci sono biomarcatori per il riconoscimento precoce”, scrivono i ricercatori.
Il team, negli anni passati, aveva osservato che differenti tumori a causa del loro metabolismo alterato producevano cambiamenti nell’assetto di alcuni zuccheri, il cui nome è glicosaminoglicani. Nello studio attuale i ricercatori hanno voluto verificare se i glicosaminoglicani potessero essere un marcatore universale della presenza di cancro. Hanno quindi analizzato oltre duemila campioni di plasma o urine provenienti da 1.260 persone sane o affette da 14 differenti tipologie di cancro. Dallo studio è emerso che i glicosaminoglicani erano alterati in tutti i 14 tipi di cancro, anche in quelli che a oggi riescono a sfuggire ai test che ricercano il Dna circolante nel sangue come la cosiddetta biopsia liquida.