Con decreto del Ministro della Salute è stata ricostituita la Commissione nazionale ECM, che resterà in carica tre anni (fino al 2025). Come prescrive il Dlgs 502/1992, la Commissione definisce gli obiettivi formativi di interesse nazionale, i crediti formativi che devono essere complessivamente maturati dagli operatori in un determinato arco di tempo, gli indirizzi per l’organizzazione dei programmi di formazione predisposti a livello regionale e i criteri e gli strumenti per il riconoscimento e la valutazione delle esperienze formative. E definisce anche i requisiti per l’accreditamento delle società scientifiche, dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività formative e procede alla loro verifica.
Come prevede l’accordo Stato Regione del 2 febbraio 2017, la Commissione è presieduta dal Ministro della salute ed è composta da due Vicepresidenti, il Coordinatore della Commissione Salute e il Presidente della FNOMCeO e da sette esperti designati dal Ministero della salute, di cui due proposti dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca; otto esperti designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; quindici esperti nominati dalle Federazioni e associazioni delle professioni sanitarie.
Dopo la pandemia: ripensare i percorsi clinici tra ricerca, cronicità e innovazione
Gli impatti in termini di ricerca e di organizzazione dei percorsi clinici determinati dalla pandemia di Covid-19 hanno mostrato quanto sia stato catastrofico quest’ultimo periodo