Il futuro della gestione del diabete di tipo 1 passerà attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e sistemi basati su smartphone, che consentiranno una maggiore personalizzazione e un minore impatto sulla qualità della vita. Si calcola infatti che una persona con diabete compia non meno di 150 azioni al mese (tra pungidito, calcolo dei carboidrati, iniezioni, visite…) per gestire la propria condizione. Sono alcuni degli spunti emersi dall’incontro “Cognitive Artificial Intelligence transforming diabetes management. L’Automated Insulin Delivery (AID) diventa interoperabile”, che si è tenuto a Milano a inizio ottobre, promosso da Ypsomed Italia. Durante la due giorni sono state presentate anche le attività globali della Juvenile Diabetes Research Foundation (Jdrf) in collaborazione con l’industria dei dispositivi medici e degli enti regolatori, per rendere disponibili le tecnologie più avanzate. Qui si collocano studi di frontiera come “Forget Diabetes”, l’ambizioso progetto dell’Università di Padova finanziato dall’Unione europea per creare un pancreas bionico intraperitoneale.
L’Intelligenza Artificiale per migliorare lo sviluppo di un test diagnostico.
L’Intelligenza Artificiale per ottimizzare un test diagnostico Le aziende che investono fortemente in ricerca e tool diagnostici di frontiera hanno grande interesse a proporre kit